IL FEDERALISMO è SOTTO I NOSTRI OCCHI, FATE GIRARE. URGENTE (dobbiamo informare TUTTI)
pubblicata da Briganti il giorno giovedì 16 dicembre 2010 alle ore 11.46
In trenta anni, sfruttando il sottosuolo calabrese, sono state versate accise per 750 miliardi alla regione Lazio. La necessità, quindi,che la Società Ionica Gas abbia sede legale a Crotone.
Al largo del mare della città di Crotone, da oramai da trenta anni, l'Eni (attraverso l'Agip sino allo scorso anno) estrae gas metano, immettendolo nella rete nazionale.
Si tratta di un quantitativo considerevole: giornalmente, circa 2.400.000 metri cubi (due, tre anni or sono, invece, la produzione era di ben sei milioni di mc al giorno)
L'Eni, nei mesi scorsi, ha deciso di spezzettare il settore gas in tre società: una per il Nord Italia (appannaggio della Padania, perchè l'on. Bossi conosce perfettamente il meccanismo) una per il Centro ed, infine, una per il Sud, la Newco Ionica Gas , con sede operativa a Crotone (da dove l'Eni la Società Madre "succhia" il metano), ma con sede legale ad Ortona, in Abruzzo. E' veramente un assurdo ciò!
Perchè le sostanziose accise relative al gas metano vanno, così, versate nelle casse della regione Abruzzo, dove si trova ubicata la sede legale della Società.
Anzi, un doppio assurdo. Perchè ad Ortona vi è un'altra sede legale, quella relativa al Centro Italia (vale a dire: la"Adriatica Idrocarburi").
Ecco, dunque, la necessità urgente di pretendere che la Società Ionica Gas debba risultare registrata a Crotone, in modo che, un domani, le accise possano essere versate nelle casse della Regione Calabria.
Sono delle somme non trascurabili che vanno versate nelle casse delle regioni interessate, mese dopo mese, in base ai metri cubi estratti nel corso dell'anno precedente.
In Emilia e Romagna l'accise per il gas metano è di euro 0,0051646 per ogni metro cubo. Secondo calcoli da noi fatti, e considerando che la produzione giornaliera nella sede di Crotone è di due milioni e quattrocentomila metri cubi, la Società Ionica Gas dovrebbe versare all'incirca 4 milioni e mezzo di euro. Ossia, all'incirca 9 miliardi delle vecchie lire.
E poichè per trenta anni l'estrazione giornaliera si è attestata sui sei miloni di mc , quante centinaia e centinaia di miliardi, sfruttando il sottosuolo calabrese, sono state versate alla Regione Lazio, dove ha la sede legale l'Eni?
Ebbene sarebbe ora che le autorità locali e quelle regionali intervenissero, con cortesia ma con decisione, al fine di potere godere tutti noi di simili privilegi
In Lucania, infatti, grazie alle accise versate dalle varie Società petrolifere, ogni cittadino economizza euro ottanta all'anno per quanto riguarda il consumo del gas in seno alla propria famiglia.
Perchè mai, dunque, concedere alla regione Abruzzo ciò che spetterebbe di diritto alla regione Calabria?
Una società del luogo - la Biomasse Italia s.p.a. - proprietaria nella nostra zona di due impianti per la produzione di energia elettrica, partendo dalle biomasse, ha avuto la sensibilità, senza l'intervento di nessuno, di iscrivere la Società nei registri della nostra Regione.
Ma siamo certi che, se invitata e sollecitata, tale sensibilità si riscontrerà anche nella Società Ionica Gas.
Rodolfo Bava
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