giovedì 23 dicembre 2010

Consegnato il progetto definitivo del Ponte di Messina

21 dic 10 La Società Stretto di Messina ha ricevuto dal Contraente generale Eurolink il progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina e degli oltre 40 chilometri di raccordi stradali e ferroviari. Si tratta di oltre 8.000 elaborati progettuali che confermano tutte le impostazioni tecniche ed i costi di costruzione del progetto preliminare redatto dalla Stretto di Messina ed approvato nel 2003 dal Cipe. Il progetto definitivo comprende inoltre le importanti opere deliberate dai Comuni interessati dalla costruzione del ponte, come ad esempio il sistema di fermate ferroviarie intermedie tra Reggio e Messina che consente la concreta attuazione di una moderna rete di trasporti metropolitani dello Stretto, rappresentando un ulteriore valore aggiunto per il Territorio. Il Progetto definitivo accoglie altresì, ai fini anche della sicurezza antisismica delle opere a terra, la nuova normativa del Testo unico delle costruzioni, intervenuta successivamente alla progettazione preliminare. Le prossime tappe, scandite dalla Legge obiettivo, prevedono l’approvazione del progetto definitivo da parte della Stretto di Messina e l’avvio dell’istruttoria da parte del Ministero delle Infrastrutture che si concluderà con l’approvazione da parte del Cipe. “La consegna del progetto definitivo del ponte sullo stretto di Messina, avvenuta nel pieno rispetto dei tempi previsti - ha dichiarato il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli -, segna una tappa fondamentale per la realizzazione dell’opera. La puntualità con cui il progetto è stato definito dimostra la chiara volontà del Governo che ha ritenuto, sin dal suo insediamento, il ponte un opera prioritaria per il Mezzogiorno, per l’Italia e l’Europa, essendo esso un tassello del corridoio Berlino-Palermo. Avremo modo di presentare all’opinione pubblica il progetto che rappresenta un vanto per l’ingegneria e la tecnologia italiane”. “Il progetto definitivo è stato consegnato nei tempi previsti - ha dichiarato l’Amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci -. Tutto il processo è stato seguito e coordinato con grande attenzione dalla struttura tecnica della Società. La conferma delle impostazioni di ordine tecnico ed economico, al netto delle nuove opere e della adozione della recente normativa sulle costruzioni, rappresenta un ulteriore grande risultato e testimonia l’elevato livello della progettazione preliminare svolta dalla Stretto di Messina”. Oltre ai lavori avviati a dicembre del 2009 per la variante di Cannitello, la prima opera propedeutica del ponte a Villa San Giovanni, la progettazione definitiva ha consentito di attivare importati ricadute economiche, con un valore della produzione per l’anno 2010 pari a 110 milioni di euro immessi direttamente sul mercato. Infatti l’avvio delle attività operative da parte del Contraente generale, del Monitore Ambientale e del Project Management Consultant ha comportato oltre 160 contratti con aziende italiane, molte di queste calabresi e siciliane. Queste aziende sono state impegnate sul territorio nella esecuzione delle indagini topografiche e geognostiche, nonché nelle attività di monitoraggio ante operam e nel relativo controllo dei vari lavori. In particolare, è stata completata l’esecuzione di oltre 200 prove geognostiche per la caratterizzazione dei terreni sui quali sorgeranno le strutture del ponte (torri, blocchi di ancoraggio) nonché tutte le strutture previste per i collegamenti alle infrastrutture esistenti in Sicilia e Calabria. Per il monitoraggio ambientale ante operam è stata completata l’installazione di circa 60 centraline per il controllo dell’aria, la realizzazione di circa 60 pozzi di monitoraggio per le acque sotterranee di profondità superiore ai 10 metri e l’installazione di almeno 150 sonde inclinometriche per il controllo geomorfologico del territorio. Al riguardo è stato attivato un portale Web, condiviso con le Autorità competenti centrali e locali, sul quale sono disponibili i dati rilevati dalle stazioni di misurazione. Si tratta di una iniziativa straordinaria perché il monitoraggio copre un’area di 36 km2, ovvero circa 10 volte superiore a quella interessata dai lavori del ponte. E’ bene sottolineare che si tratta di una estensione volontaria delle aree rispetto a quelle previste per legge. L’effetto ‘ponte laboratorio scientifico’ - ha dichiarato Ciucci - è diventato realtà, infatti il complesso delle attività eseguite per le indagini geotecniche svolte con tecnologie d’avanguardia, per le prove di laboratorio, per il sistema di monitoraggio hanno determinato una crescita del livello tecnico del Paese”.

Da Nuova Cosenza.com

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