lunedì 30 novembre 2009

Il Professore


Frank Costello nel 1924 poteva guardarsi attorno con un senso di trionfo. Il suo mentore Arnold Rothstein,gli aveva insegnato come fare soldi con gli affari invece che con le armi da fuoco; aveva imparato la lezione del maestro, vi aveva aggiunto il suo innato fiuto nel trattare la gente e si era costruito un grande impero che stava facendo di lui un multimilionario.
Suo padre era morto di polmonite nel 1922; sua madre viveva in una comoda casa di 7 stanze con un bel giardino che Frank le aveva comperato ad Astoria,la miseria della East 108th Street era ormai molto lontana.
La sua giornata era allora tutta un incalzarsi febbrile di lavoro da fare e decisioni da prendere.Far passare il liquore illegale per tutti gli stadi intermedi dello smercio era un’operazione complessa,con o senza i ladri e rapinatori. Raccontava che non lavorò mai tanto nella sua vita come durante quegli anni.
Ma trovava sempre il tempo di far visita a sua madre ad Astoria.Un giorno,nel 1924,lo chiamò al telefono:” Frankie,vorrei che tu venissi a trovarmi oggi”
“Proprio oggi ? Ho cento cose da fare oggi. Forse domani,mamma “
“Oggi,Frankie. Ho qui un ragazzo di Lauropoli che ha bisogno di aiuto.Sua madre è la mia migliore amica ,là al paese”
La madre di Frank raramente lo disturbava in ufficio,così lui pensò che si trattasse di qualcosa di insolito,chiamò subito un tassì e si fece portare alla casa di Astoria.Quando arrivò, sua madre era in cucina con un giovanotto tarchiato che stava divorando una zuppa di lenticchie con grossi pezzi di pane.” Questo e Frank Rizzo “ disse la signora Costello.”E questo è mio figlio “
Costello borbottò qualcosa ,ma era sconcertato. Il giovanotto che mangiava nella cucina della mamma,portava una redingote,una camicia rigida con colletto e polsi inamidati,una cravatta nera a farfalla e ghette bianche su scarpe alte abbottonate.
“ Che cosa posso fare per voi?” chiese Frank , ma pensava che non poteva nemmeno farsi vedere in pubblico con quell’idiota! “ Sua madre mi scrive una lettera. Trovo questo povero magro agnellino morto di fame…..”
“ Magro agnellino !?” fece Frank .”Ma se è forte come un toro “ “ E’ affamato .E’ appena arrivato in questo paese e ho promesso a sua madre che mio figlio Frankie lo avrebbe aiutato a trovarsi un lavoro”
“ Che tipo di lavoro cerchi “
“Contabile …”
“ Contabile ? “ esclamò Frank. “ Ma vanno un soldo la dozzina”
Maria Luisa Costello agitò un dito sotto il naso di suo figlio.
“Adesso ascoltami. Questo ragazzo era maestro di scuola. E’ un genio.Farà il contabile per tè.”
Frank portò con sè Rizzo a Manhattan, poi lo fece condurre da uno dei suoi uomini a un magazzino di liquori sulla riva sud di Long Island.. Jim O’Connell, il gigantesco capitano assoldato da Frank, era appena arrivato su un cargo con migliaia di casse di scotch , e stava sorvegliando gli uomini che le sistemavano nel magazzino.
Quando vide Rizzo,divenne quasi purpureo.” Non puoi lavorare qui vestito a quel modo. Sei un clown o un deficiente?? “
Rizzo disse: “Mi comprerò i vestiti nuovi quando farò i soldi”
“Gesù” fece il capitano.” Ci stai pigliando in giro ,in quella tenuta”
Porse a Rizzo alcuni fogli ,sui quali era indicato il numero delle casse trasportate da ogni uomo. Il lavoro di Rizzo consisteva semplicemente nel tenere un conto accurato delle casse via via che arrivavano e venivano sistemate.
Era un lavoro troppo facile : era avvilente ,per un uomo istruito ,starsene seduto a fare un segno su un foglio ogni 15 minuti. Infine Frank Rizzo non riuscì più a sopportarlo. Si tolse giacca e camicia ,a petto nudo cominciò ad aiutare gli uomini a trasportare le casse di whisky.
O’Connell non disse nulla,ma alle cinque arrivò Frank Costello e andò in collera.” Che diavolo stai facendo?” chiese a Rizzo.” Il tuo lavoro è stare in magazzino e registrare gli arrivi. Torna subito là” “ Ma non c’era abbastanza da fare “
“ Cribbio ti darò io qualcosa da fare. Va a sederti a quel tavolo e scrivi il tuo nome diecimila volte. Questo ti terrà occupato, e intanto metterò qualcuno che abbia cervello a portare avanti il tuo pidocchioso lavoro di contabile.”
Frank Rizzo tornò a quel tavolo e passò il resto della settimana a scrivere il suo nome. Non finì prima di sabato e quando ebbe terminato portò a Costello un grosso mucchio di fogli con le sue diecimila firme. Costello rimase a bocca aperta e sbottò:” Che diavolo è ?”
“Il mio nome scritto diecimila volte. Mi ha detto lei di scriverlo”
Frank lo guardò e scoppiò a ridere .” Non hai mica pensato che dicessi sul serio?!L’ho detto così per dire.” Sfogliava col pollice le carte .” Ma è una meraviglia” disse.” Diecimila volte gli dico e lui lo fa.”. Guardò in faccia Rizzo e continuò:” Professore ,tu mi piaci . Devo ammettere che hai un bel fegato ,e sai fare le cose fino in fondo”.Tirò fuori il libretto e firmò un assegno.” Eccoti la tua paga di una settimana.”
Il Professore era così sollevato e felice che si mise l’assegno in tasca senza neppure guardarlo. La prima persona da cui si recò con la buona notizia fu la madre di Frank .La brava donna guardò l’assegno e disse:” Hum…solo 500 dollari. Un genio come te merita molto di più “
Ma il Professore a sentire la cifra ebbe quasi un attacco di cuore.
Non si era neppure curato di guardare l’assegno .500 dollari !! Per una sola settimana ! E tutto quello che aveva fatto era stato scrivere il suo nome.
La madre di Frank lo condusse alla banca, cambiò l’assegno e gli consigliò che cosa doveva fare di quella ricchezza appena guadagnata.” Devi sempre tenere un po’ di denaro in tasca “ disse, mettendogli nel portafogli 100 dollari in biglietti di piccolo taglio.” E adesso vai da quel grosso Italiano là dietro quel tavolo “ continuò additandogli un funzionario della banca “ e digli che vuoi mandare 200 dollari in lire alla tua povera famiglia e depositarne altri 200 a tuo nome. Digli che se non ti dà abbastanza lire,gli romperò la testa con il bastone. Ma non dirgli dove hai preso i denari. Non sono affari suoi”
Il Professore fece ciò che gli era stato detto e quando tornò la signora Costello aveva qualche altro materno consiglio da dargli,
“ Ora va a un negozio e comprati qualche vestito per uscire. Mio figlio e quasi svenuto quando ti ha visto con questi abiti da scimmia”
Nonostante i vestiti nuovi di Rizzo ,Costello non si dimenticò mai la prima visione dell’uomo in redingote nella cucina di sua madre.
Chiamò Rizzo il “Professore” e il soprannome gli rimase dai giorni del contrabbando in poi. E il Professore divenne uno dei più intimi amici di Frank.

giovedì 26 novembre 2009

Frank Rizzo " Il Professore"

Un amico di Costello, Frank Rizzo,che rimase legato a lui da stretta amicizia per tutta la vita e ch’egli chiamava “ il Professore” ha vissuto gli ultimi anni della sua vita a Lauropoli,il paese natale di entrambi. Un grazioso e lindo villaggio splendente nel sole di Calabria. Ma la Calabria è una regione dal clima caldo e secco,che trasforma ogni più piccolo lembo fertile di terra in un’arida pietraia bruciata .Per secoli i contadini hanno lottato vanamente per strappare un tozzo di pane ai dirupi sassosi che circondano il villaggio. Il Professore scrisse molte lettere all’avvocato di Costello (George Wolf ) che gettavano una luce particolare sul paese e gli antenati di Frank.
Lauropoli vanta una storia singolare ,che il Professore così racconta :
La piccola frazione del Comune di Cassano Ionio,sorge su un’alta collina di fronte al Mar Ionio,dove una volta si elevava l’Acropoli di Sibari.
Sibari fondata dai Greci era la città più ricca della Magna Grecia.
Le rovine dell’Acropoli di Sibari, furono usate come < campi da pascolo per armenti e greggi >dal Medioevo fino al 1776 .
La Marchesa Laura Serra, proprietaria di duemila acri di terreno nella regione diede ordine di costruire sulle rovine dell’Acropoli,quaranta piccole casette a una sola stanza. E a questa piccola città, costruita a forma di croce,diede il suo nome Laura-poli che in greco significa città di Laura. Costruita la città aveva bisogno di gente che ci vivesse, e col consenso del Re di Napoli, emanò un editto:
“ Chiunque abbia dei guai con la Giustizia, o e ricercato dalla Legge,è libero di venire ad abitare nella nuova città di Lauropoli dove lui e la sua famiglia avranno una bella casa,lavoro e piena protezione”
In poche settimane numerosi uomini e donne vennero a Lauropoli da ogni parte del Regno di Napoli; erano per la maggior parte piccoli criminali che avevano bisogno di asilo e protezione.
Il fatto che Frank Costello, il futuro capo del crimine organizzato negli Stati Uniti,sia nato in un villaggio fondato da fuorilegge,è una ben strana coincidenza.
Il padre di Frank ,Luigi Castiglia,fu chiamato sotto le armi nel 1865 e combatté con la legione di Garibaldi per il nuovo Regno d’Italia. Si distinse nella battaglia del Tirolo, ottenne una medaglia al valore e una pensione vitalizia di dieci lire al mese. Nel 1870 sposò Maria Saveria Aloise.
La madre di Costello come la descrive il “Professore” :” era una donna assai sensibile e molto intelligente,benché analfabeta. Era robusta e tarchiata con una selva di capelli neri pieni di forcine,una donna mascolina con un naso adunco e il colorito scuro come suo figlio Frank.
Ebbero sei figli, quattro femmine e due maschi; Eddie il maggiore e Frank. Luigi Castiglia dopo il servizio militare, era tornato a fare il contadino,ma non riusciva a mantenere la famiglia. Era una zona poverissima e gli abitanti vivevano in grande miseria. Ma si diceva che al di là dell’Atlantico si trovava una grande terra fertile e verde, che accoglieva volentieri gli immigrati. Fu così che nel 1895 Luigi Castiglia si imbarcò per l’America, portando con sé le figlie e il figlio maggiore. Le lettere che scriveva, delusero la moglie: era da sei mesi negli Stati Uniti e non aveva ancora trovato lavoro. Finalmente Luigi scrisse che non aveva abbastanza denaro per ritornare a casa, così Maria sarebbe dovuta andare lei con piccolo Frank nella nuova terra: “Vendi tutto”. Scriveva. “Anche i lenzuoli, se occorre, anche se devi prendere in prestito qualche lira, vieni in America”. Luigi, un uomo che non riusciva neppure a trovare un lavoro, continuava tuttavia a pensare che l’America fosse il paese delle grandi possibilità. La lettera arrivò in un giorno speciale per suo figlio. Frank, che aveva cinque anni, era andato alla grande tenuta, verdeggiante di boschi, del barone Francesco Compagna per rubare fragole selvatiche e fiori. Il nonno di Frank era il capo dei guardiacaccia nella tenuta. Improvvisamente apparve un gruppo di cacciatori e uno di loro, il più piccolo di statura, chiese che cosa faceva quel ragazzino nel bosco. Frank gli rispose prontamente che era il nipote del guardiacaccia e stava aiutando a guardare le terre del barone. Il piccolo uomo, che era il re d’Italia, sorrise con aria d’intesa e si rivolse al guardiacaccia, che era lì accanto inquieto e nervoso. “Ecco cinque lire”. Disse il re. “Comprate al ragazzino un costume alla marinara. Il vostro nipotino ha dello spirito”. Pochi giorni dopo, nell’agosto del 1896, Frank tenuto per mano dalla madre, si pavoneggiava in un abitino alla marinara nuovo di zecca. Partivano per l’America. Si profilava già in lui quell’istinto che lo avrebbe portato ad incontrarsi, e ad accordarsi, con le persone “della miglior società”.

venerdì 20 novembre 2009

Frank Costello-Primo Ministro della Malavita-Film

http://www.youtube.com/watch?v=KJlg0V1azzA
http://www.youtube.com/watch?v=n-mmgX1sIC4
http://www.youtube.com/watch?v=es-DoTrlp8k
http://www.youtube.com/watch?v=CkDruu24E5E
http://www.youtube.com/watch?v=2okTzPuLH8A
http://www.youtube.com/watch?v=3ltJ5av0ltE
http://www.youtube.com/watch?v=Cs9F_H843pU

giovedì 19 novembre 2009

Voglio iniziare dalla biografia scritta dal suo avvocato George Wolf nel 1974.


L’AUTORE AL LETTORE


Nel 1943 Frank Costello si trovò alla testa del mondo del crimine indiscusso “capo di capo re”boss di tutti i boss della Mafia. Frank Costello era sulla cresta dell’onda. Ma lo era poi davvero?
Aveva fatto una lunga strada dalla casa della sua infanzia in una sudicia e squallida strada di Harlem. Nel 1932 aveva quarantuno anni, sedeva in un elegante appartamento del Drake Hotel di Chicago con uno dei leader del Partito Democratico di New York ,Jimmy Hines , e lavorava per la nomina di Franklin Roosevelt a candidato presidenziale.Nel 1943 era letteralmente il padrone di New York e faceva nominare giudici e procuratori distrettuali e persino sindaci delle città. Le sue macchine mangiasoldi nella Louisiana e le sue case da gioco in diversi Stati, facevano affluire milioni e milioni nelle sue tasche. La tangente che gli toccava sui proventi dei racket della mala,tipo lotterie clandestine e sale-corse,aumentava la sua ricchezza e il suo potere.
Tuttavia c’erano guai in vista. Anzitutto da parte della Legge.Ci fu uno scandalo nazionale quando una microspia inserita dal procuratore distrettuale di New York, Frank Hogan ,sul telefono di Frank
rivelò una conversazione fra lui e un giudice di corte suprema di New York ,recentemente entrato in carica, Thomas A.Aurelio, il quale ringraziava Frank per la sua nomina e giurava riconoscenza al leader del mondo criminale.
D’altra parte la Mafia premeva e si agitava di continuo alle sue spalle: Costello desiderava pace e non violenza, gli altri capi volevano entrare in nuove imprese, lui li ammoniva a tenersi lontano dalla droga,quelli volevano spacciarla a tutti i costi.Cominciarono gli attriti che ben presto esplosero quando un bel giovane snello ,di nome Bugsy Siegel ,leader della Mafia della costa occidentale,si fermò al bordo di una strada del Nevada e decise che quel quell’angolo sarebbe divenuto la capitale del mondo del gioco,Las Vegas.
Questo avvenne nel 1946 tre anni dopo che io ero assunto da Frank: per trent’anni sono stato suo avvocato personale e suo amico e in nome di questa amicizia voglio che il mio libro sia qualcosa di più di uno studio su un della Mafia poiché è il risultato di questo mio rapporto singolarissimo ed eccezionale con lui. Un tale studio,io spero,presenterà un interesse particolare, perché il codice del silenzio ha impedito finora che venissero alla luce fatti ed episodi delle vite di tutti i grandi capi della Mafia, prima e dopo Costello.
Ma Costello era diverso: naturalmente non era una colomba : io stesso ,in molte occasioni ,lo trovai terribile, ma era , era un uomo civile,disdegnava la violenza e il sangue di cui si erano macchiati i grandi capi della Mafia prima di lui.
Il mio libro non vuole essere una apologia,non temo che i giovani ,leggendo queste pagine,si mettano in testa di emulare Frank : troppe cose rivelano queste pagine sul terrore costante e sulla consapevolezza che tradimento e morte stanno in agguato in fondo agli occhi di ogni.
Sono convinto che la vita di Frank Costello,sia una storia affascinante: è la vicenda di un uomo che avrebbe potuto prendere una strada diversa se fosse nato in circostanze più felici. Era un uomo intelligente,ed era un uomo giusto,ancora oggi i suoi antichi compagni della mala,parlano di lui con rispetto,come di un uomo di carattere,un uomo che dava a ciascuno la sua parte,dal più umile collettore di lotterie di Harlem ai grandi i baffuti capoccia delle potenti famiglie mafiose.
Come accadde che Frank Costello, il quale amava più di ogni altra cosa pranzare tranquillamente ogni giorno all’elegante Grill del Waldorf-Astoria, entrà a far parte del mondo del crimine? E,cosa ancor più strana ,come ne diventò il capo?
Nei trent’anni trascorsi al fianco di Frank Costello, non ho mai potuto immaginarlo con un’arma da fuoco in mano,e tanto meno nell’atto di uccidere qualcuno. Eppure,quando un giornalista mi chiese qualche particolare sulla sua personalità,Frank stesso mi ammonì: < Non andare a dire che vendo Bibbie >.Il mondo che governava era pieno di sangue,
La parola,come viene usata in questo libro,si riferisce al gruppo internazionale di della mala, strettamente collegate fra loro ,di origine italiana. Questo per distinguerla da ciò che si suol chiamare , che consiste nel rapporto informale fra la Mafia e le famiglie ebree della malavita. Queste < famiglie >,italiane ed ebree, come capii dai discorsi di Frank, coesistono a livello di parità.I due gruppi,hanno sempre lavorato in sorprendente armonia: gli italiani rispettano gli ebrei per il loro talento finanziario,gli ebrei preferiscono restarsene tranquilli dietro le quinte e lasciare che gli italiani usino i muscoli quando è necessario.
A questo punto devo anche dire che non ho mai sentito dalla bocca di Frank ,ne da alcuno dei miei clienti della mala,le parole Mafia o Cosa Nostra. La parola chiave che sempre indicava la Mafia non era un nome ,ma un verbo , (è dentro) .Parlandomi di una persona che non conoscevo ,Frank per esempio mi diceva brevemente : < He’s Connected >. E io capivo !
Per far meglio comprendere come sia organizzata la Mafia,qualche volta la si e presentata come una grossa società commerciale ,ma non è una immagine molto calzante. Direi che per darne un’idea più viva e concreta si deve paragonarla ad una specie di ONU, in cui il regna su una di capi regionali (family bosses) che operano di comune accordo,trattano fra loro e osservano determinate norme nell’interesse di tutti.La “ commissione” si riunì per la prima volta nel 1929 ad Atlantic City,dove in realtà fu istituita.
Queste riunioni si convocavano soltanto quando c’era un problema urgente,di livello nazionale, altrimenti erano in vigore delle norme fisse : per esempio Miami la Florida e Las Vegas erano territori dove tutte le bande potevano operare e dove “ non doveva verificarsi alcun atto di violenza” .Altre norme erano semplici ed evidenti: nessuna gang di New York nei racket di Chicago,nessuna gang di Chicago in quelli di Cleveland, insomma ciò che si potrebbe chiamare una vera ripartizione di competenze territoriali.Le proprietà nazionali ,come il < racing wire > ( il servizio di informazioni telegrafiche sulle corse ippiche) erano divise equamente.Ma anche se i capi delle operavano su base di parità, per tradizione quello di Manhattan era il “ primis inter pares” perché Manhattan era, ed è, il centro della mala,la capitale del crimine.



Attraverso questo Blog intendo riabilitare la figura di Francesco Castiglia nato a Lauropoli frazione di Cassano Ionio il 26 gennaio 1891 figlio di Luigi e Maria Saveria Aloise Castiglia e morto a New York il 18 Febbraio 1973 conosciuto in tutto il mondo come Frank Costello-Primo Ministro della malavita- Un personaggio che mi ha sempre affascinato non come imprenditore della malavita ma come uomo intelligente e scaltro che e riuscito da povero figlio di emigranti Calabresi a diventare il Re incontrastato di New York. Chissà quante volte nella sua lunga vita,ha ricordato con nostalgia i primissimi anni della sua infanzia trascorsi sotto il sole di Calabria,una terra che gli apparteneva e sicuramente non ha mai dimenticato a conferma di quanto dicono i Gesuiti “dacci tuo figlio i primi cinque anni di vita e sarà sempre nostro”. Perchè riabilitarlo? Perché i suoi eventuali crimini sono stati niente a confronto di quelli che si compiono oggi e per i quali si prova indifferenza.,la malavita ai tempi del proibizionismo,appare oggi come una associazione di boy scouts !
Come riabilitarlo ? Attraverso documenti e testimonianze di tutti quelli che intendono contribuire nel bene e nel male a ricordare un uomo che molto probabilmente e lo vedremo in seguito, non e stato un feroce criminale ma un uomo come tanti fatto di pregi e difetti.
Remigio Raimondi

Riabilitiamo Frank Costello



Il crimine più efferato viene consumato quotidianamente ai danni non solo della società ma dell’umanità dal potere politico-amministrativo-finanziario, la malavita organizzata ne è la – longa manus-
Remigio Raimondi