Frank Costello nel 1924 poteva guardarsi attorno con un senso di trionfo. Il suo mentore Arnold Rothstein,gli aveva insegnato come fare soldi con gli affari invece che con le armi da fuoco; aveva imparato la lezione del maestro, vi aveva aggiunto il suo innato fiuto nel trattare la gente e si era costruito un grande impero che stava facendo di lui un multimilionario.
Suo padre era morto di polmonite nel 1922; sua madre viveva in una comoda casa di 7 stanze con un bel giardino che Frank le aveva comperato ad Astoria,la miseria della East 108th Street era ormai molto lontana.
La sua giornata era allora tutta un incalzarsi febbrile di lavoro da fare e decisioni da prendere.Far passare il liquore illegale per tutti gli stadi intermedi dello smercio era un’operazione complessa,con o senza i ladri e rapinatori. Raccontava che non lavorò mai tanto nella sua vita come durante quegli anni.
Ma trovava sempre il tempo di far visita a sua madre ad Astoria.Un giorno,nel 1924,lo chiamò al telefono:” Frankie,vorrei che tu venissi a trovarmi oggi”
“Proprio oggi ? Ho cento cose da fare oggi. Forse domani,mamma “
“Oggi,Frankie. Ho qui un ragazzo di Lauropoli che ha bisogno di aiuto.Sua madre è la mia migliore amica ,là al paese”
La madre di Frank raramente lo disturbava in ufficio,così lui pensò che si trattasse di qualcosa di insolito,chiamò subito un tassì e si fece portare alla casa di Astoria.Quando arrivò, sua madre era in cucina con un giovanotto tarchiato che stava divorando una zuppa di lenticchie con grossi pezzi di pane.” Questo e Frank Rizzo “ disse la signora Costello.”E questo è mio figlio “
Costello borbottò qualcosa ,ma era sconcertato. Il giovanotto che mangiava nella cucina della mamma,portava una redingote,una camicia rigida con colletto e polsi inamidati,una cravatta nera a farfalla e ghette bianche su scarpe alte abbottonate.
“ Che cosa posso fare per voi?” chiese Frank , ma pensava che non poteva nemmeno farsi vedere in pubblico con quell’idiota! “ Sua madre mi scrive una lettera. Trovo questo povero magro agnellino morto di fame…..”
“ Magro agnellino !?” fece Frank .”Ma se è forte come un toro “ “ E’ affamato .E’ appena arrivato in questo paese e ho promesso a sua madre che mio figlio Frankie lo avrebbe aiutato a trovarsi un lavoro”
“ Che tipo di lavoro cerchi “
“Contabile …”
“ Contabile ? “ esclamò Frank. “ Ma vanno un soldo la dozzina”
Maria Luisa Costello agitò un dito sotto il naso di suo figlio.
“Adesso ascoltami. Questo ragazzo era maestro di scuola. E’ un genio.Farà il contabile per tè.”
Frank portò con sè Rizzo a Manhattan, poi lo fece condurre da uno dei suoi uomini a un magazzino di liquori sulla riva sud di Long Island.. Jim O’Connell, il gigantesco capitano assoldato da Frank, era appena arrivato su un cargo con migliaia di casse di scotch , e stava sorvegliando gli uomini che le sistemavano nel magazzino.
Quando vide Rizzo,divenne quasi purpureo.” Non puoi lavorare qui vestito a quel modo. Sei un clown o un deficiente?? “
Rizzo disse: “Mi comprerò i vestiti nuovi quando farò i soldi”
“Gesù” fece il capitano.” Ci stai pigliando in giro ,in quella tenuta”
Porse a Rizzo alcuni fogli ,sui quali era indicato il numero delle casse trasportate da ogni uomo. Il lavoro di Rizzo consisteva semplicemente nel tenere un conto accurato delle casse via via che arrivavano e venivano sistemate.
Era un lavoro troppo facile : era avvilente ,per un uomo istruito ,starsene seduto a fare un segno su un foglio ogni 15 minuti. Infine Frank Rizzo non riuscì più a sopportarlo. Si tolse giacca e camicia ,a petto nudo cominciò ad aiutare gli uomini a trasportare le casse di whisky.
O’Connell non disse nulla,ma alle cinque arrivò Frank Costello e andò in collera.” Che diavolo stai facendo?” chiese a Rizzo.” Il tuo lavoro è stare in magazzino e registrare gli arrivi. Torna subito là” “ Ma non c’era abbastanza da fare “
“ Cribbio ti darò io qualcosa da fare. Va a sederti a quel tavolo e scrivi il tuo nome diecimila volte. Questo ti terrà occupato, e intanto metterò qualcuno che abbia cervello a portare avanti il tuo pidocchioso lavoro di contabile.”
Frank Rizzo tornò a quel tavolo e passò il resto della settimana a scrivere il suo nome. Non finì prima di sabato e quando ebbe terminato portò a Costello un grosso mucchio di fogli con le sue diecimila firme. Costello rimase a bocca aperta e sbottò:” Che diavolo è ?”
“Il mio nome scritto diecimila volte. Mi ha detto lei di scriverlo”
Frank lo guardò e scoppiò a ridere .” Non hai mica pensato che dicessi sul serio?!L’ho detto così per dire.” Sfogliava col pollice le carte .” Ma è una meraviglia” disse.” Diecimila volte gli dico e lui lo fa.”. Guardò in faccia Rizzo e continuò:” Professore ,tu mi piaci . Devo ammettere che hai un bel fegato ,e sai fare le cose fino in fondo”.Tirò fuori il libretto e firmò un assegno.” Eccoti la tua paga di una settimana.”
Il Professore era così sollevato e felice che si mise l’assegno in tasca senza neppure guardarlo. La prima persona da cui si recò con la buona notizia fu la madre di Frank .La brava donna guardò l’assegno e disse:” Hum…solo 500 dollari. Un genio come te merita molto di più “
Ma il Professore a sentire la cifra ebbe quasi un attacco di cuore.
Non si era neppure curato di guardare l’assegno .500 dollari !! Per una sola settimana ! E tutto quello che aveva fatto era stato scrivere il suo nome.
La madre di Frank lo condusse alla banca, cambiò l’assegno e gli consigliò che cosa doveva fare di quella ricchezza appena guadagnata.” Devi sempre tenere un po’ di denaro in tasca “ disse, mettendogli nel portafogli 100 dollari in biglietti di piccolo taglio.” E adesso vai da quel grosso Italiano là dietro quel tavolo “ continuò additandogli un funzionario della banca “ e digli che vuoi mandare 200 dollari in lire alla tua povera famiglia e depositarne altri 200 a tuo nome. Digli che se non ti dà abbastanza lire,gli romperò la testa con il bastone. Ma non dirgli dove hai preso i denari. Non sono affari suoi”
Il Professore fece ciò che gli era stato detto e quando tornò la signora Costello aveva qualche altro materno consiglio da dargli,
“ Ora va a un negozio e comprati qualche vestito per uscire. Mio figlio e quasi svenuto quando ti ha visto con questi abiti da scimmia”
Nonostante i vestiti nuovi di Rizzo ,Costello non si dimenticò mai la prima visione dell’uomo in redingote nella cucina di sua madre.
Chiamò Rizzo il “Professore” e il soprannome gli rimase dai giorni del contrabbando in poi. E il Professore divenne uno dei più intimi amici di Frank.
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